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> Orme in concerto: Padova, 1979
 
Run Off Groove
Inviato il: Martedì, 04-Mar-2014, 18:40
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Su "youtube" alcuni documenti del lontano 1979 delle Orme:

Antologia di Felona e Sorona per violino, violoncello, pianoforte e percussioni:
http://www.youtube.com/watch?v=5yFP1o6ylwo

Messaggio modificato da Run Off Groove il Martedì, 04-Mar-2014, 18:42
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Montag
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Purple Piper
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QUOTE (Run Off Groove @ Martedì, 04-Mar-2014, 17:40)
Su "youtube" alcuni documenti del lontano 1979 delle Orme:

Antologia di Felona e Sorona per violino, violoncello, pianoforte e percussioni:
http://www.youtube.com/watch?v=5yFP1o6ylwo

Grazie!!!
Un documento sonoro preziosissimo, e a mio modesto parere, più interessante della versione patinata con Michele Bon…

Montag


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grazie!
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Run Off Groove
Inviato il: Mercoledì, 05-Mar-2014, 16:51
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Sono felice che vi piaccia! Spesso mi chiedo che cosa sarebbero state le Orme - e il "progressive" - se avessero percorso la strada tracciata da "Florian"...
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Kid Cox
Inviato il: Mercoledì, 05-Mar-2014, 19:07
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Credo che non abbiano proseguito su quella strada perché non gli è stato permesso... 280.gif Le Orme sono stata una band da classifica ed avendo una Casa Discografica alle spalle che investiva non avrà accettato che la band veneziana producesse lavori di nicchia. Suppongo che, come album, Verità Nascoste e Storia o Leggenda siano gli album che han fatturato di più (nell'immediato) perciò li han costretti a cambiar regime surrender.gif
Per quanto riguarda il patinato: Le Orme di Michele Bon sono una band "elettrica" inoltre a differenza di altri propone molto materiale nuovo (che piaccia o meno), non lavora solo sul revival ma grazie all'energia riesce ancora a coinvolgere un nutritissimo pubblico (qualche anno fa a Tarquinia eravamo in diecimila e l'estate passata a Belluno, Piazza dei Martiri era gremita). Quindi più che patinati li definirei dinamici.
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bungle77
Inviato il: Mercoledì, 05-Mar-2014, 20:12
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io ho sempre adorato Florian, dopo "Felona e Sorona" è il mio disco preferito delle Orme. Ringrazio quindi per la segnalazione.

Per quanto riguarda Michele Bon è verissimo che ha dato nuova linfa alla band con un repertorio sempre più che dignitoso e le orme con lui sono comunque una band viva. Tuttavia vero che il sound è diventato un po' più "piacione" e affettato... fin ad arrivare alle volte al limite del pacchiano.

p.s.
c'ero anche io a Tarquinia ed eravamo si e no 2000 persone :-)


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Montag
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QUOTE (Kid Cox @ Mercoledì, 05-Mar-2014, 18:07)
Credo che non abbiano proseguito su quella strada perché non gli è stato permesso... 280.gif Le Orme sono stata una band da classifica ed avendo una Casa Discografica alle spalle che investiva non avrà accettato che la band veneziana producesse lavori di nicchia. Suppongo che, come album, Verità Nascoste e Storia o Leggenda siano gli album che han fatturato di più (nell'immediato) perciò li han costretti a cambiar regime surrender.gif
Per quanto riguarda il patinato: Le Orme di Michele Bon sono una band "elettrica" inoltre a differenza di altri propone molto materiale nuovo (che piaccia o meno), non lavora solo sul revival ma grazie all'energia riesce ancora a coinvolgere un nutritissimo pubblico (qualche anno fa a Tarquinia eravamo in diecimila e l'estate passata a Belluno, Piazza dei Martiri era gremita). Quindi più che patinati li definirei dinamici.

Vedo di chiarire il patinato.

La mia non è una critica, ma una constatazione.
Mi riferivo soprattutto alla riproposizione live di Felona e Sorona: con Michele Bon è stata fatta la scelta della riproposizione pedissequa dell'originale.

Se invece andiamo nella storia delle Orme quando era presente ancora Pagliuca, le sintesi di Felona e Sorona sono sempre molto interessanti.
Ai tempi di Verità Nascoste (documento che si trova nell'ex bootleg "le Orme live" di stampa nipponica), è l'hammond a farla da padrone che insieme alla chitarra elettrica da una versione estremamente rock dei due pianeti.

Qui, oserei dire, allo stesso modo lo si fa con gli strumenti acustici donando, oltre che gli arrangiamenti, un'aspetto nuovo e diverso dell'opera originaria.

Con la versione di Michele Bon invece questo non avviene, sebbene abbia goduto, ai tempi del Elementi tour più volte l'esecuzione dell'opera in maniera integrale.

Insomma sembrerebbe che con Michele le Orme si siano più "sedute" a riproporre in maniera più semplice il loro repertorio più che continuare a sperimentare e divertirsi.
E questo a mio avviso lo si vede anche negli ultimi due dischi in studio della band.


Per carità c'è anche l'età, il diverso periodo storico, ma appunto il suono delle tastiere di Michele mi sembra più "patinato" in qualche modo "ruffiano" che originale e interessante…

In altro post, dico la mia del perché le Orme non hanno continuato sulla strada di Florian.

Montag


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QUOTE (Kid Cox @ Mercoledì, 05-Mar-2014, 18:07)
Credo che non abbiano proseguito su quella strada perché non gli è stato permesso... 280.gif Le Orme sono stata una band da classifica ed avendo una Casa Discografica alle spalle che investiva non avrà accettato che la band veneziana producesse lavori di nicchia. Suppongo che, come album, Verità Nascoste e Storia o Leggenda siano gli album che han fatturato di più (nell'immediato) perciò li han costretti a cambiar regime surrender.gif
Per quanto riguarda il patinato: Le Orme di Michele Bon sono una band "elettrica" inoltre a differenza di altri propone molto materiale nuovo (che piaccia o meno), non lavora solo sul revival ma grazie all'energia riesce ancora a coinvolgere un nutritissimo pubblico (qualche anno fa a Tarquinia eravamo in diecimila e l'estate passata a Belluno, Piazza dei Martiri era gremita). Quindi più che patinati li definirei dinamici.

A mio avviso le Orme c'hanno provato a continuare con il sound acustico.
Piccola rapsodia dell'ape è in pratica ancora un unplugged.

Il problema secondo me non sta neppure nella casa discografica, ma come dice in qualche intervista (che si trova su youtube) di Aldo, è che da un momento all'altro da star divennero i signor nessuno. O peggio i dinosauri, i vecchi.
Pensate a come dovesse stridere il suono acustico dal sound plasticoso anni 80.

Quindi se erano considerati già "vecchi" quel sound non li aiutava affatto.

Che poi i giochi erano fatti e non era solo una questione di suono ma anche di sostanza, è cosa che lo sappiamo adesso, ma secondo me allora anche gli artisti caddero in completa confusione non capendo cosa stesse succedendo intorno.

Ovviamente è una mia interpretazione, la verità la sanno solo loro…

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Run Off Groove
Inviato il: Giovedì, 06-Mar-2014, 17:55
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Sarebbe, credo, stato difficile o, forse, impossibile produrre dischi di " pop o rock da camera" (come vengono spesso oggi chiamati) negli anni Ottanta e ottenere il medesimo successo dei dischi di "progressive elettrico" del decennio precedente (forse non avrebbero neppure potuto produrli); non ho idea se avrebbero però potuto rinunciare del tutto ai dischi e dedicarsi soltanto ai concerti "acustici" (una specie di storia dei Beatles al contrario).
Però ascoltando dischi come "Venerdì" , "...nella notte" o alcune canzoni del Banco dello stesso periodo, mi sembra che questi gruppi fossero comunque in grado di comporre musica secondo il gusto di quel momento, alla moda.
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bungle77
Inviato il: Giovedì, 06-Mar-2014, 18:52
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secondo me l'unico motivo per cui non hanno proseguito la strada di Florian è di natura economica. Le vendite sono state un flop e quindi hanno cambiato.


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Jack Luminous
Inviato il: Venerdì, 07-Mar-2014, 00:46
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A proseguire il discorso di Florian ci sarebbe anche Piccola Rapsodia dell’Ape, disco ancora buono anche se non particolarmente.. dinamico!

Comunque, "Rosso di Sera" non è male come pezzo new-wave all'italiana, anche se il testo fa un pò sorridere...

Messaggio modificato da Jack Luminous il Venerdì, 07-Mar-2014, 00:49
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Run Off Groove
Inviato il: Venerdì, 07-Mar-2014, 18:34
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Non credo che possa reggere la tesi dei motivi economici, dal momento che, negli anni Ottanta, le Orme e Tagliapietra hanno pubblicato un solo Lp "elettrico" ciascuno ("Venerdì" e "...nella notte") e un singolo ("Dimmi che cos'è"). Si dirà: non ne hanno pubblicati altri perché non ebbero il successo sperato nemmeno quei due album? Non credo: altrimenti, secondo questa tesi, avrebbero dovuto pubblicare album commerciali (non credo che non ne avrebbero avute le capacità, dal momento che sono stati tra i più grandi melodisti del rock). Se posso esprimere un parere da comune ascoltatore, da "uomo della strada", mi sembra che da "Florian" a"Piccola rapsodia dell'ape", a "Venerdì" ci sia un graduale recupero della dimensione "elettrica" del rock che possiamo motivare in modo diverso secondo le opinioni; ma che per me, forse, può apparire come un esperimento, appunto, un tentativo di fusione tra il pop elettronico e il pop da camera; il "sound" dell' Lp "Venerdì" mi sembra una "summa" del pop degli anni Ottanta, pubblicato peraltro all'inizio di quel decennio. Ciò detto, io sono fra quelli che avrebbero voluto che i gruppi "progressive" abbandonassero gli strumenti elettrici...ma questa è un'altra storia.
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Inviato il: Venerdì, 07-Mar-2014, 21:08
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QUOTE (Run Off Groove @ Venerdì, 07-Mar-2014, 17:34)
Non credo che possa reggere la tesi dei motivi economici, dal momento che, negli anni Ottanta, le Orme e Tagliapietra hanno pubblicato un solo Lp "elettrico" ciascuno ("Venerdì" e "...nella notte") e un singolo ("Dimmi che cos'è"). Si dirà: non ne hanno pubblicati altri perché non ebbero il successo sperato nemmeno quei due album? Non credo: altrimenti, secondo questa tesi, avrebbero dovuto pubblicare album commerciali (non credo che non ne avrebbero avute le capacità, dal momento che sono stati tra i più grandi melodisti del rock). Se posso esprimere un parere da comune ascoltatore, da "uomo della strada", mi sembra che da "Florian" a"Piccola rapsodia dell'ape", a "Venerdì" ci sia un graduale recupero della dimensione "elettrica" del rock che possiamo motivare in modo diverso secondo le opinioni; ma che per me, forse, può apparire come un esperimento, appunto, un tentativo di fusione tra il pop elettronico e il pop da camera; il "sound" dell' Lp "Venerdì" mi sembra una "summa" del pop degli anni Ottanta, pubblicato peraltro all'inizio di quel decennio. Ciò detto, io sono fra quelli che avrebbero voluto che i gruppi "progressive" abbandonassero gli strumenti elettrici...ma questa è un'altra storia.

Onestamente, non saprei se la tua tesi sia nella direzione giusta.
Se ascolti bene Venerdì vedrai che a livello compositivo le idee c'erano ancora.
Lo schema dell'album stile Orme c'è tutto: canzoni melodiche, almeno un brano strumentale …
Solo gli arrangiamenti (dovuti al produttore, se non sbaglio Colombo) che tradisco il momento storico: le composizioni mi sembrano tanto Orme.
Così come per Florian, lo stile, lo schema è quello, gli strumenti acustici invece davano modo di sperimentare situazioni e sonorità ovviamente diverse.

Piccola rapsodia dell'ape, è stato abbastanza bistrattato dalle Orme stesse e forse dovuto anche ad una maggiore influenza di Serafin nella composizione, non saprei dire…

Non credo che Le Orme hanno fatto il processo consciamente: dopo lo stop di Storia o Leggenda, lo studio degli strumenti classici lo vedo come una necessità artistica, culturale di liberarsi di certi schemi che, vuoi o non vuoi, il music business ti mette in testa.

Ma dopo due album, l'investimento (della casa discografica) non rende i frutti sperati e il "marchio Orme" non garantisce più il successo.

Proprio per questo Venerdì non è un disco Philips e ritorneranno con "orme" alla Philips solo pagando dazio e ospitando un Branduardi che onestamente c'entra il giusto.

Secondo me le ragioni le abbiamo elencate tutte, se trovo l'intervista da Aldo che ricordo benissimo però è chiaro che dice esattamente:" Vuoi vedere che hanno ragione loro e siamo noi che non abbiamo capito un ca…" riferendosi alle pressioni esterne a modernizzare il sound del gruppo.

Comunque è sempre un piacere parlare di Orme, almeno per me!

Montag


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Run Off Groove
Inviato il: Sabato, 08-Mar-2014, 13:44
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Anche per me è bello parlare con voi delle Orme.

Forse l'intervista a Tagliapietra è quella di Francesco "Raven" Gallina su "Metallized", del Settembre del 2008 . Interessante l'intervista di Ernesto De Pascale a Pagliuca su "Il popolo del blues" (Novembre 2009), che è anche un viaggio nelle atmosfere e nel clima artistico delle Orme tra il '75 e i primi anni Ottanta.

Certo le Orme, con qualche eccezione (immagino), non hanno amato molto la musica degli anni Ottanta - nemmeno la loro stessa musica. Anche per me di un musicista contano solo le opere e non i calcoli, le intenzioni o i compromessi che a quelle opere stanno dietro; questo però non vuol dire che con se ne possa parlare (come le stesse Orme hanno fatto in tante interviste) e anche in modo proficuo e interessante. Purtroppo non esiste l'artista nella torre d'avorio, l'arte è immersa nel proprio tempo e ciascun artista deve confrontarsi con il proprio tempo e con la musica degli altri musicisti: ricordiamo la polemica di Adorno intorno alla musica di Stravinskij alla quale lui preferiva quella di Schoenberg ("My music is not lovely" diceva Schoenberg) perché solo questa poteva essere l'arte del suo tempo...ma Adorno spesso assolutizzava delle tendenze. Non voglio dire che le Orme dovessero mettersi di colpo a suonare come i Japan o i Depeche Mode o i Police o gli U2 perché altrimenti sarebbero stati degli imitatori, ma, forse, avrebbero potuto seguire la propria strada d'arte (individualmente, forse, o in gruppo) senza rifiutare la musica di quegli anni. Insomma credo che le Orme non amino quel periodo a tal punto da non vedere la buona musica che quel periodo, forse a tratti e in modo diseguale, ha offerto.

P.S:"Venerdì" mi piace molto, come, anche, "Picocla rapsodia"; io ho un metodo infallibile per giudicare un album (ovviamente, come ripeto spesso, è un giudizio secondo il mio gusto, quindi è solo a mio uso e consumo, non un giudizio critico, poiché non sono uno studioso di musica): il metodo è l'ascolto ripetuto negli anni: se riesco a riascoltare un'opera con lo stesso piacere, allora vuol dire che è proprio bella (tutta o in parte...)!!
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Montag
Inviato il: Sabato, 08-Mar-2014, 15:49
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QUOTE (Run Off Groove @ Sabato, 08-Mar-2014, 12:44)

P.S:"Venerdì" mi piace molto, come, anche, "Picocla rapsodia"; io ho un metodo infallibile per giudicare un album (ovviamente, come ripeto spesso, è un giudizio secondo il mio gusto, quindi è solo a mio uso e consumo, non un giudizio critico, poiché non sono uno studioso di musica): il metodo è l'ascolto ripetuto negli anni: se riesco a riascoltare un'opera con lo stesso piacere, allora vuol dire che è proprio bella (tutta o in parte...)!!

Ciao,
ho tagliato il resto del tuo messaggio solo per non appesantire non perché non sia d'accordo. Volevo solo dire che il tuo "parametro" è anche il mio!
E lo uso quotidianamente.
Ad esempio l'ho usato con l'ultimo della maschera di cera: inizialmente folgorato ed entusiasta, col tempo poi non l'ho riascoltato e non mi viene tanto la voglia di riascoltarlo: vuol dire che PER ME qualcosa non va e il disco non è di quelli memorabili.

Ma questo non vuole dire che il nostro metodo sia, come tu sottolinei, privo da difetti:
io amo tantissimo piccola rapsodia dell'ape, anche perché fu il primo vinile delle Orme che acquistai (costava meno di Felona e Sorona :-P).

Ovviamente l'ascolto di un disco è immerso nella nostra storia personale, e nel preciso contesto del momento del primo ascolto. Le Orme, più che ascoltate le ho assimilate, perché oltre la loro discografia, un paio di dischi di ELP qualcosa dei Floyd, e più tardi, qualcosa degli Yes per molti anni non ho avuto nient'altro.
E' ovvio che quei dischi in particolare, li metterò sempre con piacere indipendentemente dal loro valore artistico: c'è anche un forte valore nostalgico in tutto questo…

Ritornando al tema principale e mi scuso per la digressione, mi riferivo ad un'intervista video non cartacea, per questo mi riferivo a youtube. Forse in questo week end riesco a ripescarla… è che non ho imparato a copiarmi i filmati via youtube e se poi il tolgono… li perdo!

Un caro saluto,
Montag


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