Lo sto ascoltando da qualche giorno e mi convince sempre di più.
Se il cosiddetto "crossover prog" fosse questo, sarei un fan del sotto-genere. Lo stile è fresco e accessibile, la durata dei brani contenuta (nessuno sopra gli 8 minuti), le linee vocali sono leggere e orecchiabili, senza quasi mai scadere nel ruffiano o nell'eccessivamente commerciale (con qualche eccezione, tipo la title-track); anzi, ci sono diverse pregevoli cori armonici alla maniera dei Gentle Giant. Musicalmente le tastiere sono dominanti, a volte un po' synthetiche, sempre usate con gran gusto e misura: niente sboronate solistiche fini a se stesse.
Musicalmente ci sento tanto Frank Wyatt: non solo gli Happy The Man, ma anche i Pedal Giant Animals; anche qualcosa degli Spock's Beard degli ultimi album, e perchè no, qualche eco canterburiana.
Coinvolgente, curato, è come una IPA fresca: va giù bello beverino, disseta ma non scorre via senza lasciare nulla. Il sapore c'è e si sente.
Promosso a pieni voti, credo proprio che lo ritroverete nella mia top 10 a fine anno
