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> The Neal Morse Band, The great adventure
 
jdessi
Inviato il: Martedì, 26-Mar-2019, 13:36
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Purple Piper
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QUOTE (Ayrton 2112 @ Lunedì, 25-Mar-2019, 20:49)
QUOTE (Mauro @ Lunedì, 25-Mar-2019, 18:13)
E' proprio per questo che del Neal Morse solista non ho comprato manco un album: lavori bulimici e ridondanti, 'na mattonata.
Il Nostro è/era di gran lunga preferibile in contesti in cui il suo mostruoso Ego è bilanciato da altre personalità forti: Transatlantic in primis.

Io invece la sua discografia solista l'ho sempre apprezzata molto (ovviamente in ambito prog, gli album con le preghiere li lascio ad altri).
Ho sempre pensato che avesse un talento particolare per le suite: da quel capolavoro di The Light, passando per The Door e World Without End; sono tutti brani molto articolati, ridondanti volendo, ma pieni di spunti, ben bilanciati tra parti cantate e strumentali, con sezioni distinte che però si sviluppano in senso continuo, naturale, non sembrano incollate con lo scotch. E non è che servano chissà quali fuochi di artificio. Prendete Alive Again, da "The Grand Experiment": quasi 2/3 del brano sono costituiti dallo stesso riff che su cui sono costruite le strofe e il ritornello, ma si presenta ogni volta in una veste diversa, e diventa l'impalcatura su cui costruire i momenti solisti. Alla fine dopo quasi trenta minuti non solo non mi annoio, ma sono già pronto col tasto "repeat".
Ma mica è necessario fare la suittona sborona! Guardiamo "Question-mark": il pezzo più lungo è di 7 minuti, ma perdiana, OGNI pezzo ha la sua identità, la sua struttura. Poi può essere più o meno riuscito, ma almeno ho l'impressione di ascoltare un album con un concetto. Qui invece è tutto "Bella 'sta melodia, dove l'ho già sentita?", "ma questo ritornello, sta citando un altro pezzo che citava un altro pezzo...?" "aspetta, sto ascoltando il disco 1 o il 2?".... è come stare in un labirinto degli specchi, non so più dove guardare. Boh.gif
Poi, ho capito che Roger Waters ha fatto un doppio album con tre Another Brick In The Wall, due In The Flesh e un sacco di frasi che rimbalzavano tra un brano e l'altro, ma... di Roger Waters ce n'è uno solo, ecco.


QUOTE (Kid Cox @ Lunedì, 25-Mar-2019, 17:05)

Bisognerebbe avere un tecnico oppure anche un amico (vero) che abbia il coraggio di consigliare la "spuntatina" quando non addirittura indirizzare il cestino...

Beh, avere nella band un soggetto come Mike Portnoy, che a ogni album scrive su Facebook: "OMMIODDIO QUESTO È L'ALBUM PIù BELLO IN CUI ABBIA MAI SUONATO CIOÈ RAGAZZI NON POTETE CAPIRE QUESTA COSA SPAZZA VIA IL CONCETTO STESSO DI BELLEZZA IN MUSICA", non aiuta proprio a rimanere coi piedi per terra...
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Concordo sulla faccia di c...o di Portnoy e sul fatto che il buon Neal si ripeta troppo.
Avrebbe un assoluto bisogno di un altro produttore. I suoni sono sempre gli stessi.
Il fatto che Gillette sia un fan di Petrucci non aiuta assolutamente.

Però devo giustificare la verbosità dei suoi lavori col fatto che non si tratta di album veri e propri. E non si tratta neanche di concept nel senso comune.
Si tratta di veri e propri musical, anche se non ballati e sceneggiati.

Tsoad raccontava la storia allegorica de The Pilgrim's progress opera del 1678 famosissima in ambiente protestante, anzi un classico. The Great Adventure è l'attualizzazione della seconda parte del Pilgrim's progress in cui viene ripresa la storia della moglie del protagonista.

L'album è stato scritto come un musical. La musica non è fatta principalmente per l'ascolto, quanto per seguire la storia.
Un po' come nell'opera lirica.
Se non entri nella storia, sai che palle ascoltare il recitativo tra un'aria e l'altra!

L'opera, l'operetta e il musical, hanno delle regole.
Oltre ad avere delle arie (i momenti catchy) sono costruite su continui richiami di una manciata di temi che vengono riproposti leggermente variati e riarrangiati.

Da Neal attendiamo con trepidazione un album più snello, fatto con un altro produttore che dia una sonorità diversa ai vari strumenti: soprattutto chitarra e batteria.



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QUOTE (giuse @ Martedì, 26-Mar-2019, 08:57)
Sono d'accordo, non tutta la discografia solista di Neal Morse è da buttare.
Il periodo Question Mark e Sola Scriptura in particolare è molto buono.
Certo, bisogna accettare la "metallizzazione" del prog di Morse, sempre un po' sopra le righe.
Ripeto però che gli ultimi due lavori sono troppo ripetitivi, non solo tra loro, ma anche rispetto ai lavori precedenti.
Può darsi sia arrivato alla frutta.
P.S. @Ayrton...visto che hai citato Waters. Anche per me è un intoccabile, ci mancherebbe, live è ancora tanta roba. Ma pure per lui, dal punto di vista compositivo, è arrivato il momento di appendere il basso al chiodo. L'ultimo album lo dimostra.

Su Waters, mi permetto di dissentire. smiledent.gif
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